Crisi di immaginazione? "Every crisis is in part a storytelling crisis" (2a parte)
Narrazioni che prendono forma, sostanza e struttura.
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Parlare di immaginazione non è facile, perché viene automaticamente legata a qualcosa di non impegnato, il reame degli artisti. Invece è terra di tutti, a partire dai migliori :)
Le strategie cognitive consentite dall’immaginazione hanno da subito rivestito una funzione adattativa particolarmente vantaggiosa, rendendo rapidamente predominanti quegli antenati più fantasiosi, i quali non solo immaginavano e rappresentavano con una nuova produzione artistica le loro fantasie, ma potevano utilizzare gli stessi circuiti cerebrali per pianificare o esplorare mentalmente una realtà ancora sconosciuta, preparandosi meglio ad essa con la loro immaginazione.
Breve storia della fantasia, vista con gli occhi della scienza
In “Another world is possible” vengono indicate alcune caratteristiche dell’immaginazione:
L’immaginazione coevolve con il sistema materiale.
Le idee si diffondono meglio se sono in gruppo, in cluster.
L'immaginazione più convincente combina il calore dell'emozione con la più fredda analisi, integrandole in modi cognitivamente ed emotivamente coerenti.
Molte nuove idee vengono immaginate in anticipo rispetto al momento in cui le condizioni di contesto sono mature per la loro attuazione: bisogna prenderne atto.
L’innesto di nuove idee nella quotidianità richiede duro lavoro sia da parte dei più radicali che accendono interesse e confronto, sia dei moderati che creano uno spazio per il compromesso.
But we still lack stories that give context
É tutto ancora fumoso? È sempre questione di framing! Allora passiamo alla terza modalità per influenzare il nostro modo di inquadrare le cose e quindi la nostra mentalità, oltre al lavoro sulla consapevolezza (opzione 2) e alla comunicazione mainstream (opzione 1).
Narrazioni che prendono forma e sostanza
(opzione 3, le altre due qua)
Non so se questo sia l’ambito più animato, ma certamente è il più divertente.
Anche se la suddivisione potrebbe essere arbitraria, separo tra narrazioni che prendono:
Forma, attraverso la realizzazione di modelli, eventi, soprattutto scenari, che in fondo sono storie evolute e immaginate in modo collegiale.
Sostanza, attraverso la creazione di artefatti, come oggetti e servizi resi tangibili da prototipi, per restare nel design, oppure opere ed espressioni artistiche, dal teatro al game design.
Struttura: non solo racconti e storie scritte, audiovisivi, podcast ma anche, per esempio, cammini! Tutti però con un’architettura dell’informazione che metta in rapporto diverse idee, le elabori, aiuti il fruitore a immaginare qualcosa che vada oltre quanto narrato.

Ci sono tool, ci sono interi siti che ne propongono a decine e io sono sempre più convinta che non esista una short list perfetta, dipende dal progetto, dall’idea che si intende sviscerare, dal contesto… posso citare quelli che ritengo imperdibili:
I tre orizzonti (Three Horizons)
TRIZ (distruzione creativa)
Forma
Per quanto riguarda i modelli, in ambito urbano, mi viene in mente il modello della città di 15 minuti che è di ispirazione per riprogettare servizi di trasporto e viabilità e distribuire servizi pubblici nelle grandi città raggiungibili a piedi o in bici da casa in pochi minuti.
E ancora, una serie di ricerche sono state compresse e divulgate attraverso la regola 3+30+300 per la riforestazione urbana, che prevede che ogni abitante possa vedere da casa 3 alberi, che abbia un giardino o parco a meno di 300 metri da casa e che il 30% del suo quartiere sia coperto da alberature.
If we lack imagination in the development of future scenarios, we have lost the purpose… scenarios are not the end game (…)
Scenarios and the narratives that must accompany them are developed to help us think in new ways about the present. And we do that by using our imaginations to develop them and to move us to reframe the present.Futures work and forecasting
Come esempio di costruzione di scenari, propongo non qualcosa ma qualcuno: non è facile descrivere cosa faccia Dark Matters Lab, ma è sicuramente una delle realtà più interessanti che lavora all’intersezione di governance, design speculativo e ricerca per proporre visioni e realizzare prototipi e modelli alternativi di economia rigenerativa.
Non sono gli unici naturalmente, ma sono tra i più interessanti perché il loro lavoro sta diventando sempre più concreto.
Uno dei loro ultimi lavori è dedicato a come ripensare il regime alimentare della popolazione svedese in modo che sia più sano, ancorato alle produzioni locali, e quindi più resiliente e più economicamente sostenibile.
Immaginare qualcosa di controverso per far riflettere sull’insostenibile presente è un passo verso la sensibilizzazione e - auspicabilmente - verso un cambio di prospettiva e di comportamento di consumo.
Questa “sfilata” in una delle più grandi discariche del mondo, con abiti confezionati a partire da quanto recuperato in loco e tutti i contributi video che raccontano una realtà locale e globale assieme, sono un lavoro meraviglioso:
Sostanza
We can try to grasp future possibilities rationally. But we can also grasp them viscerally—feeling or even tasting them, as well as seeing.
Geoff Mulgan, “Another world is possible”
Come esempio di immaginazione attraverso l’arte porto l’esplorazione di esseri ibridi, in parte animali e in parte umani (oppure “oggetti viventi”) di Patrizia Piccini: creature a volte davvero disturbanti, che vogliono far riflettere sui limiti così labili tra le specie e sul nostro rapporto simbiotico con gli altri esseri viventi.

Poi c’è il Museum of the Future di Dubai con tutte le sue installazioni, grandi mostre come Unknown Unknowns in Triennale nel 2022, e tanti piccoli esperimenti e prototipi che hanno l’intento di portarci nel futuro o all’interno di un paradosso.
Struttura
Può una struttura aiutare l’immaginazione e non, al contrario, imbrigliarla?
A mio parere sì, per lo meno a volte, perché fare/dare un certo ordine alle idee aiuta a vederci attraverso, e oltre. La struttura può definire un pattern, una gerarchia, un percorso… anche un gioco.
Si può immaginare percorrendo un cammino, fisico e spirituale? Di nuovo sì: in fondo la Marcia per la pace da Perugia ad Assisi è un po’ questo, ma ci sono anche nuove forme, come questo viaggio da Stonehenge a Giza, per trovare, ascoltare e connettere saperi antichi e indigeni:
Una volta che la mente è aperta, l’immaginazione si pratica come la ginnastica!
The world is shifting. Climate crisis, social divides, and fractured realities challenge the way we live, work, and connect. Words alone are no longer enough.
Stories must be lived, moved through, and embodied.
Per mettere le mani in pasta, sono stati creati tantissimi tool e ci sono tanti siti che li raccolgono, alcuni linkati qua sotto. Non credo esista il toolkit perfetto, occorre scegliere in base a obiettivi, contesto, numero di partecipanti, tempo a disposizione. I miei preferiti:
I tre orizzonti (Three Horizons)
TRIZ (distruzione creativa)
3D Mapping della U-School (trasformato in un workshop per Architecta)
Per chiudere, la naturale evoluzione dell’immaginare futuri possibili con maturata consapevolezza, prospettive più ampie e intenzione, è l’azione a un livello sovraindividuale.
Ci sono molti più movimenti, associazioni, enti, aziende che si mettono in gioco per la rigenerazione dei nostri living systems di quanti ne immaginiamo.
É un ecosistema che comincia a ricevere interesse e supporto esterno e così nascono realtà concentrate nel fornire strumenti, formazione e finanziamenti a gruppi che si mettono in gioco a favore del cambiamento, con l’obiettivo di rendere più efficace la loro comunicazione e le loro storie: possono esser reti, enti no-profit o agenzie, perchè no.




Rebecca Solnit: Hope In The Dark. Untold Histories, Wild Possibilities
Per approfondire (c’è davvero tanto!
Geoff Mulgan, Another World is possible (libro)
www.storystrategy.co/terminology (glossario)
Walking the Stories of Change, newsletter di Beyond Storytelling
Balancing ‘long’ and ‘short’ strategic perspectives
FrameWorks Institute
The Imaginary Crisis a cura di Demos Helsinki (pdf)
Changing the Temperature: Narrative Strategy to Move the Base (podcast), parla Anat Shenker Osorio su “The 22nd Century Inititive”
Framing Equality Toolkit (pdf)
Want Narrative Power? Invest in Narrative Infrastructure
Go deep or no home? The essential power of deep narrative
Transforming narrative waters, Ruth Taylor in Accidental Gods podcast
Murmurations: Black Imagination Can Build a Better World
Scenario Development - A Duel between paradigms
What is speculative design?
The emerging futures fund
www.narrativeinitiative.org
(realtà no-profit finanziata da New Venture Fund, che incuba progetti innovativi di interesse pubblico)
Funding Narrative Change (pdf)
www.komons.org
(realtà finanziata tra gli altri da diverse fondazioni e fondi, tra cui Wellspring Philantropic Fund e Templeton World Charity Foundation
Corsi online di Sogi Campaigns su storytelling, narrazioni, comunicazione
The Commons: Social change Libraries
Blueprints for Change
Beautifultrouble.org
How to Fund Narrative Ecosystems
International Resource for Impact and Storytelling (IRIS)
Mindworks
ASO Communications