
Pronti a convivere con la natura? (1a parte)
Dopo aver seguito tre corsi online dedicati a riforestazione, rewilding (rinaturalizzazione), Nature Based Solutions (NBS) e servizi ecosistemici, ognuna con una prospettiva diversa, mettere assieme il puzzle può essere interessante, anche perché di certi argomenti, in Italia, si occupano solo le università, alcune start-up e pochi altri enti, mentre si tratta di conoscenze che è essenziale diffondere e rendere familiari.
L'argomento è vasto, io sintentizzo al massimo ma andrà fatto in due puntate. Questa è la prima.
Rewilding (Rinaturalizzazione)
Rewilding has multiple meanings. These usually share a long-term aim of maintaining, or increasing, biodiversity, while reducing the impact of present and past human interventions through the restoration of species and ecological processes (...)
The practice of rewilding is based on the restoration of ecosystems, dealing with the underlying causes and the underlying structure
and function of an ecosystem rather than just the appearance of a habitat, digging underneath, into the actual processes that support that particular habitat.
Non si tratta quindi di tradizionale conservazione e tutela della natura, ma di qualcosa in più: c'è una spinta a "riparare", restaurare la struttura di un ecosistema e i suoi processi. Ci siamo arrivati per necessità più che per scelta.
Ci sono due approcci alla rinaturalizzazione:
top-down (trophic rewilding o trophic cascade), cioè intervenendo su un ecosistema con l'obiettivo di intensificarne la rinaturalizzaizone, per esempio reintroducendo una specie animale; emblematica in questo senso la reintroduzione del lupo al parco di Yellowstone, che ha determinato effetti a cascata su moltissime altre specie animali e vegetali, al punto di far dire "the wolves changed the behaviour of the rivers".
passivo (passive rewilding), quando l'uomo semplicemente smette di intervenire su un ambiente, facendo un passo indietro e lasciando "mano libera" alla natura di ripristinare se stessa e i suoi processi, nei tempi e modi che ritiene opportuni.
In entrambi i casi è più difficile di quanto si pensi, e se ci sono esempi positivi, come quelli citati in questo video, ce ne sono altri che non hanno funzionato, ossia che non hanno dato il risultato sperato, atteso e progettato... perché non sappiamo abbastanza dei processi naturali e non ragioniamo con un orizzonte temporale abbastanza ampio.
Molto interessante il caso di una riserva naturale a un'ora da Amsterdam:
“When you walked, every two, three meters, you had another dead animal, sometimes a few together,” she added. “It was like a war zone. We never imagined something like this could happen in Holland.”
The thing is, this place was supposed to be a paradise. What went wrong?
Ovviamente è ancora più complicato fare rewilding nelle città, dove abita la maggior parte della popolazione mondiale. Ma ci sono diversi esperimenti in questa direzione, secondo due modalità alternative:
dedicando alla natura un'area piuttosto estesa della città, di fatto concentrandola in un luogo destinato a parco (Central Park a Manhattan può essere considerato un primo esempio molto conosciuto).
condividendo con la natura gli spazi abitati dagli umani, con piccoli giardini e corridoi verdi lungo le infrastrutture dedicate alla mobilità per esempio.
Nel primo caso si dedica più spazio alla biodiversità, nel secondo invece si privilegia il contatto tra natura e abitanti (con scelte meno radicali sulla destinazione d'uso del suolo).
Urban wilding is more than just improving access to nature: it involves redesigning urban infrastructures to account for our non-human neighbours, so that we don't just co-exist, but, more importantly, that we are mutually supportive and generative.
Usman Haque, Re:Wild Royal Docks (Londra)
In città l'obiettivo del rewilding non è così largamente condiviso: molti cittadini non hanno un buon rapporto con la natura, tanto più se percepita come "selvatica" (ne ho parlato in questo post).
Si tratta pur sempre di ricalibrare la concezione attualmente più diffusa che vede le altre forme di vita "al nostro servizio" invece che nostre conviventi.
Bisogna riprendere confidenza con la natura, i suoi ritmi e le sue capacità. Non si può amare ciò che non si conosce e non si rispetta.
Rewilding is a fundamental strategy for tackling the Climate Emergency in cities. It requires more than just planting trees and flowers that improve pollination. It upends everything we think about public space (and who is responsible for it), challenges how we make collective decisions about food, and makes us far more conscious of the collective effect we have on the environment we all depend upon. It requires an integrated, holistic and inclusive approach to everything from buildings, parks and public spaces to homes, balconies and waterfronts — and even the concept of citizenship.
Usman Haque, Re:Wild Royal Docks
Nature Based Solutions
To shortly summarise, the main difference between nature-based solutions and urban rewilding is the human control of the outcome.
If something is designed and you know exactly how it will look in the end – it is a nature-based solution. But if you create a space for nature, allow nature to take over and surprise you with the outcome – it is urban rewilding. *
Le Nature Based Solutions sono soluzioni ispirate e supportate da principi naturali e progettate per rispondere a un'esigenza (di solito umana), apportando benefici ecosistemici (in cui ci addentreremo nella seconda puntata del post).

In pratica è successo che abbiamo capito una cosa: la natura è più brava di noi ad adattarsi al cambiamento e cerchiamo di copiarla, anche un po' per venirle incontro e tenercela buona.
Si studiano i processi messi in atto dalla natura, che vengono sistematizzati e trasformati in strumenti per intervenire in modo sostenibile e possibilmente integrato sui contesti urbani e rurali, in modo che ne beneficino sia la biodiversità che gli esseri umani.
Un bel passo in avant, un mezzo bagno di umiltà perché riconosciamo la nostra ignoranza, ama fatichiamo ancora a comprendere i nostri limiti (forse una proprietà che ci caratterizza?).
Online si trovano diverse banche dati, cataloghi che raccolgono e ordinano le NBS sperimentate in ogni angolo del mondo per poter trarre ispirazione da esempi concreti, anche se molto caratterizzati dal contesto locale (come è giusto e necessario che sia).
Ma siamo solo agli inizi... sia delle conoscenze che delle applicazioni.
Humans seem to know more about living on the moon than about the Ocean
Kunlé Adeyemi su Frame Magazine
Mediamente sappiamo e capiamo pochissimo dei processi che governano la vita sulla terra e delle strategie messe in atto dalla natura in ogni sua forma.
Rimane sullo sfondo un nodo cruciale, che si annida nel nome stesso di queste "nature based": la "soluzione" infatti è correlata a un "problema". Ma spesso la definizione del problema nasce da una visione del mondo obsoleta, e se il problema non è ben posto non arriveremo mai a soluzioni davvero utili e "disruptive".
To move from problem to innovation, and new thinking, we have to access potential, or we only see improvement of existence and problems in the current categories we force things into.
We ask instead, “What is at the heart of what makes it what it is? What is the highest singularity we can see at work? And what does it offer to the larger whole in which it is embedded that nothing else offers? Now, how do we build deeper capability, based on Indirect work, to make that distinctive contribution that nothing else can?
Regenerating Innovation: the "Potential" perspective di Carol Sanford
Verde, blu e grigio
Il cambiamento di prospettiva è importante. Le infrastrutture definite "grigie" sono quelle costruite completamente dagli uomini: se parliamo di "corridoi" (corridors) pensiamo alle strade, se parliamo di "aree" (patches) pensiamo a lotti urbani edificati e cementificati.
Le infrastrutture blu sono composte da acqua (fiumi e canali sono corridoi, laghi sono aree), quelle verdi da piante e alberi.
Ciò che si sta imparando a fare è ibridare queste tre tipologie di infrastrutture, facendole in qualche modo convivere.
When implementing nature-based solutions we are putting all ground space, public space, open space and vacant space into function. We operationalize them to transit from traditional ways of managing flows with monofunctional grey structures to the multifunctionality of design based on natural principles. *
Se la cosa suona molto teorica, è perché a questo livello lo è.
Le soluzioni dipendono dalla scala territoriale in cui si opera e dalle caratteristiche ambientali, climatiche e culturali del luogo in cui vengono applicate.
Ma il principio di base è non ragionare più in termini di segmentazione e separazione delle destinazioni d'uso del suolo e di "muro contro muro" per la gestione di eventi climatici estremi, ma di lavorare sulla continuità, smussando, assorbendo, assecondando i flussi dinamici degli eventi naturali.
Le sperimentazioni più chiare ed entusiasmanti a mio parere sono i lavori dell’ "urbanista ecologico" cinese Kongjian Yu nelle sue "città spugna" dove cittadini, acqua, piante, abitazioni, attività agricole e commerciali convivono, creando paesaggi inediti, quasi onirici, eppure progettati e molto reali, in grado di adattarsi e gestire cambiamenti ed eventi climatici anche estremi.


Qua mi fermo, ma per poco :)
Per approfondire:
Urban Rewilding: Restore Your Local Ecosystem (corso MOOC, Wageningen University & Research)
Nature-based Metropolitan Solutions (corso MOOC, Delft University of technology)
Nature in the city: turning knowledge into urban forestry practice (corso MOOC, Politecnico di Milano)
* Le citazioni riportate in questo post senza un riferimento, provengono dai miei appunti relativi alle MOOC, non sono in grado di recuperare la fonte precisa.
Usman Haque, Re:Wild Royal Docks
Kongjian Yu, Turenscape (studio di architettura del paesaggio)
Material cultures (studio di architettura che pratica il regenerative design)
Wild East: creating a better, wilder, woodier future
8 città che reinventano i loro spazi urbani
Ask nature
Nature based solutions
Catalogue of Nature-based solutions for urban regeneration (pdf)
Urban Nature Atlas
Panorama: Solutions for a healthy Planet
Futuro24: innovazioni per la transizione energetica (video)