Le antropologie della casa
Che bello quando trovi chi ti fornisce una chiave per ordinare letture e riflessioni. Giacomo Pozzi (IULM), durante una lezione al Politecnico di Milano, ha tracciato in pochi minuti questa mappa temporale dell'approccio all'abitare da parte degli antropologi:
Agli albori della disciplina: si studia la casa "tradizionale", per studiare il modo di vivere di culture "altre", sconosciute, di solito esotiche, lontane e "primitive".
1870 circa: l'approccio marxista aggiunge la dimensione economica e politica alla ricerca antropologica sulla casa.
Cultura materiale: cosa rende "casa" un'abitazione ("home" vs "house")? Secondo Appadurai, gli oggetti hanno una vita sociale, una biografia.
Ecologia umana: la casa va compresa in relazione a un contesto più ampio (comunità di abitanti, paesaggio circostante…). La casa è un "living object" e come tale cambia e trasforma le persone che ci vivono.
Antropologia urbana: in Italia emerge tardi, negli anni '90, si interessa a usi, strategie e tattiche urbane quotidiane. Ci sono due modi per concepirla: "in the city" (definisce solo il contesto dove qualcosa accade) e "of the city" (dove si studia cosa definisce l'urbano, l'essere città).
Critical Urban Studies: una disciplina non rappresentata in Italia, che si propone di investigare concetti, termini e teorie per trasformare la realtà urbana.
Approfondire con: The housing question (F. Engels), La vita sociale delle cose (A. Appadurai), Costruire, abitare, pensare (M. Heidegger), Dislocating Urban Studies.